Il gruppo austriaco (KTM, Husqvarna, GasGas, WP) ha chiuso un bilancio 2023 poco brillante. Cresce il fatturato ma cala drasticamente il margine operativo (-32%) e crolla l’utile netto (-55,2%). E in un solo anno il gruppo ha perso oltre il 46% del valore alla borsa di Vienna! Annunciati tagli di personale sia per il reparto produzione che per l’R&D di Mattighofen.

La tormentata storia di fusioni e acquisizioni di MV Agusta ha iniziato un nuovo capitolo con la PiererMobility AG. Il gruppo austriaco, attivo nella produzione di moto, E-bike, biciclette e sospensioni (WP) ha esercitato l’opzione per il controllo della casa varesina, salendo al 50,1% del capitale, in anticipo di quasi due anni rispetto alla scadenza stabilita. Tuttavia la PiererMobility non sta attraversando un periodo positivo, anche a causa delle ultime acquisizioni, sia nel settore moto (GasGas e CF Moto) sia in quello delle biciclette (Felt) ed E-bike (Raymon), queste ultime nuovamente cedute dopo appena 3 anni di gestione.

I segnali di sofferenza sono evidenti e vanno dall’andamento negativo del titolo azionario, ai risultati finanziari del 2023 fino ai recenti tagli al personale annunciati a Mattighofen, (300 in produzione e 120 in R&D), dove sono impiegati circa 5200 dipendenti. 

Perso nel 2023 oltre il 46% del valore delle azioni alla borsa di Vienna!

La PiererMobility per poco non è la maglia nera della borsa di Vienna, dove nell’ultimo anno ha perso 46,33%, passando da 80 agli attuali 42 euro per azione. Solo la Semperit (chimica-gomma) ha fatto di peggio con -54% nello stesso periodo.

Anche le performance finanziari del 2023 non sono certo brillanti, visto che, al netto di un fatturato cresciuto del 9,2%, pari a 2661,2 Mln, il margine operativo (EBIT) è sceso da 235 Mln a 160 Mln (-32%), mentre l’utile netto è crollato del 55,2%, fermandosi a 76,4 Mln (170,6 Mln nel 2022). 

Tuttavia il dato più significativo è la perdita di redditività del gruppo, passata da un EBIT-Margin del 9,7% al 6%, il peggiore degli ultimi 5 anni. Per esempio, la Piaggio, pur fatturando quasi 700 milioni in meno (Pierer AG – 2661,2 Mln; Piaggio 1994,6 Mln) ha generato un EBIT di 180,7 Mln e ha un EBIT-Margin del 9,1%.

Solo KTM ha vendite in aumento del 4%, ma più che altro dovute alle “piccole”, che rendono poco… Husqvarna e GasGas hanno perso molto.

Nel 2023, dei tre asset principali, solo la KTM ha fatto registrare volumi di vendita in attivo del 4% (280.206), mentre Husqvarna ha perso il 10% delle sue vendite (67.742 unità vendute nel 2023) e GasGas il 7% (29.523 moto). I nuovi ingressi nel gruppo, ovvero il marchio cinese CF Moto e la MV Agusta, hanno venduto, rispettivamente 2503 e 1852 moto. Per la casa di Varese si tratta di un risultato davvero modesto, distribuito tra 1065 moto vendute in EU, 539 in Nordamerica, 197 in Asia, 23 in Africa Middle East, 20 tra Australia e appena otto in Sudamerica. 

Ma soprattutto un risultato che smentisce quanto dichiarava il CEO Timur Sardarov all´agenzia Ansa il 5 ottobre del 2023, che oltre a vantare rosee previsioni di crescita “….il prossimo anno faremo oltre 10.000 moto ma arriveremo a 15.000 moto nel 2026...”, anticipava le performance finanziarie del 2023: ”.. a fine anno verranno prodotte e consegnate (sell-in) circa 7000 moto…” e aggiungeva, “…. il nostro fatturato sarà di 130 Mln con un EBITDA di 20 Mln (!)….” Quindi, rispetto alle previsioni di Sardarov, mancano all’appello oltre 5000 moto, ovvero, ipoteticamente almeno 90 milioni di ricavi. In realtà le moto prodotte sono state più di 5.000, ma di queste oltre 3.000 giacciono nei magazzini di MV Agusta Austria GmbH (dove i Sardarov hanno il 25% e KTM il 75%). Si tratta della società creata con l’ingresso di Pierer Group che distribuisce nel mondo le MV Agusta.

Nel bilancio 2023 della PiererMobility AG, ci sono tracce di queste difficoltà, per esempio si afferma che sono stati interamente spesi 20,2 milioni di budget accantonato per la cooperazione con MV Agusta e, che è stata contabilizzata una perdita di 5,162 milioni sulle quote azionarie detenute dal gruppo austriaco. 

2023 difficile anche per GasGas.

È stato un anno difficile anche per GasGas, entrata nel gruppo a fine 2019, e che pare abbia esaurito la sua fase di crescita. Basti pensare che a nei primi sei mesi il marchio spagnolo ha venduto nel mondo 9.564 moto (-37% rispetto al 2022) e la MV Agusta appena 534. Praticamente nei sei mesi successivi entrambi i marchi hanno triplicato i loro volumi di vendita (29.532 GasGas e 1.852 MV Agusta), cosa avvenuta certo non per un miracolo economico ma forzando la mano sulla rete di vendita a forza di sconti e promozioni. 

Questo significa che, sebbene il gruppo produca ottime motociclette, spesso autentici benchmark del settore, in particolare nell’off-road specializzato, il mercato è ormai saturo anche a causa della sovrapposizione di modelli tra i vari marchi del gruppo. Inoltre i principali volumi di vendita derivano dai modelli di piccola e media cilindrata, prodotti in India da Bajaj, che della Pierer Mobility è il principale azionista e partner. Per quanto questa cooperazione sia un successo consolidato (oltre 1mln di moto prodotte), si tratta pur sempre di moto con prezzi e margini di guadagno piuttosto esigui.

Dal punto di vista strategico, l’ingresso di MV Agusta completerebbe l’offerta di modelli del gruppo austriaco anche nei segmenti più ricchi e remunerativi del mercato, migliorando la redditività, ovvero il principale indicatore per una azienda che deve attrarre investitori sul mercato azionario. 

Ma quali modelli di MV Agusta potranno completare l’offerta del gruppo?

Tuttavia rimane aperta la questione, con quali modelli, visto che l’unica moto nuova è la MV Agusta Enduro Veloce, una moto orfana del suo marchio (Cagiva) e del nome (Elefant) elettivo, bocciata anche dallo stesso Stefan Pierer nonché appartenente a un segmento di mercato ben presidiato da KTM e Husqvarna.

Un ulteriore ostacolo per KTM è non disporre di piattaforme donatrici per sviluppare rapidamente una nuova MV Agusta, almeno se l’obbiettivo è produrre moto di lusso posizionate nella fascia di prezzo “Luxury” e “High-End” come conferma anche il nuovo CEO di MV Agusta, Hubert Trunkenpolz. nella sua prima intervista da CEO rilasciata a Motorrad. 

Il manager, nipote del fondatore della KTM, ha parlato di numeri iniziali da 5.000 pezzi annui con proiezione di raddoppiarli fino raggiungere la piena capacita produttiva di 13-14.000 tutti rigorosamente prodotti a Schiranna. 

Hubert Trunkenpolz dichiara di voler arrivare con MV a produrre 13-14.000 moto l’anno… Obiettivo molto ambizioso se si pensa alle moto della fascia di prezzo “luxury”. Le moto da oltre 40.000 Euro vendute ogni anno nel mondo non superano i 25.000 pezzi!

Intenzioni e cifre che meritano una riflessione. Se stessimo parlando di automobili, sarebbero i numeri di produzione di Ferrari, Lamborghini e Bentley. Purtroppo nelle moto, il segmento del lusso– high-end, ovvero di quelle moto da oltre i 40K che permettono margini superiori al 20% è molto più piccolo e produrne 13-14.000 equivale ad avere una quota di mercato ben oltre il 50%. Non che sia impossibile, ma certo necessiterebbe di investimenti in controtendenza con la politica di cessioni e tagli attualmente in atto a Mattighoffen. 

Per ora, in questa fascia di prezzo PiererMobility ha realizzato due moto, la Brabus 1300 R, prodotta in 230 esemplari all’anno e la KTM RC8C (non omologata per uso stradale) realizzata in 290 esemplari. Non abbiamo la sfera magica, ma se come crediamo che la prima mossa di marketing sarà riportare la MV Agusta nella classe regina, ci aspettiamo una replica stradale da oltre 100K, che diventi la moto emblema del nuovo corso. Speriamo che la pensino cosi anche gli azionisti della PiererMobility!