Gli austriaci hanno avvisato il “loro” management a Varese che da ora in poi dovranno andare avanti con le loro forze. La Casa austriaca non si occuperà più della distribuzione, della vendita, del magazzino e del marketing.
Come si poteva immaginare, visti i gravi problemi di cui soffre KTM, la Casa austriaca ha deciso di mollare MV al suo destino. Da quando la Casa austriaca è entrata nell’azionariato di MV, infatti, l’ha tenuta in vita occupandosi di iniettare liquidità nell’azienda varesina facendosi carico del magazzino ricambi, della distribuzione e vendite delle moto e del marketing.
In sostanza, MV produceva moto che venivano “acquistate in blocco” da KTM che poi a sua volta le rivendeva alla rete di concessionari.
Questo ha consentito ad MV di sopravvivere fino ad oggi con i flussi di cassa generati dalla vendita a KTM delle moto prodotte, ma al tempo stesso ha contribuito alle passività di KTM, perché poi KTM non riusciva a piazzare le moto alla rete vendita. Soltanto nel 2023 nei magazzini austriaci erano rimaste più di 3.000 moto delle 5000 circa prodotte da MV lo scorso anno. E a queste si sono aggiunte la maggior parte di quelle prodotte nel 2024, nonostante la forte campagna di incentivi ai concessionari con forti sconti alla clientela finale.
Per KTM MV Agusta non è più un asset strategico. In poche parole vuole disfarsene.
KTM non può più sopportare questo carico finanziario che per il momento ha prodotto solo perdite e quindi ha avvisato il management di Varese (il “suo” management) e i sindacati che così non si può andare avanti. E ha aggiunto che KTM non considera più MV Agusta un asset strategico. Il ché può avere un solo significato: KTM da azionista di maggioranza (50,1%) si farà carico dei suoi doveri ma senza togliere più le castagne dal fuoco ad MV Agusta. E nel frattempo magari si guarda intorno per cedere la sua quota. Ricordiamo che il 49,9% della società è ancora nelle mani della famiglia Sardarov, che dovrà quindi contribuire per la sua parte ai problemi finanziari dell’azienda. La MV ha chiesto recentemente la procedura di concordato e per i dipendenti si è chiesta la solidarietà (stipendio all’80% con orari di lavoro ridotti). L’avvio della produzione 2025 al momento è prevista per marzo. Nel frattempo si spera di andare avanti con la vendita degli stock di magazzino.